Le mie sette vite
danno fastidio a chi tira calci al mio cuore,
mi cacciano e ritorno, nonostante tutto, mite,
riesco a dimenticare in fretta
chi male mi tratta.
Forse sarà che prendo tutto alla leggera,
ma quando cado non mi faccio male,
mi alzo e continuo a camminare
pensando che ogni storia non sia vera.
Mi acquatto, poi studio le mosse,
poi con le unghie ghermisco la preda,
la sento guaire, la guardo morire
ma quando ho finito, pulisco le zampe
e la lascio finire.
Nessuno mi prende, mi tiene al guinzaglio,
con gli occhi inseguo il bersaglio,
mi piace, mi alletta rischiare
e di nuovo torno a provare
se un altro mi fa più piacere.
La mia vita la passo sui tetti e sto a guardare
ma godo nel farmi accarezzare,
mio piacere è sdraiarmi su morbidi letti.
Non provate a fermarmi, potrei graffiare.
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